giovedì 1 febbraio 2018

Scoprendo la penna di... Mattia Fossati

Lo abbiamo conosciuto a Torino, al salone Internazionale del Libro, abbiamo letto il suo primo romanzo “denuncia” che non ha appassionato solo noi di In giro con l’arte e Musa distorta, ma ha catturato anche l’attenzione di Vittorio Sgarbi, presente alla manifestazione.
Questi sono autori che “aprono” gli occhi e raccontano delle verità che molto spesso non vogliamo proprio vedere.
Iniziamo quindi questa bella intervista, di chi parliamo? Del giovanissimo Mattia Fossati!

1      Quando hai iniziato a scrivere e perché
Ho iniziato a scrivere quando avevo diciotto anni. Volevo parlare di alcune cose che avevo dentro poi ho provato a imbrattare la carta delle cose che vedevo tutti i giorni.

Scrivere è una fuga dalla realtà?
Scrivere è un modo per fermarsi e riflettere sulla realtà. Molte volte succedono talmente tanti eventi che non riusciamo a capirne la sequenza logica; la scrittura permette di riporta l'ordine nel caos che regna nella nostra società. Credo però che scrivere, al giorno d'oggi, sia l'unico modo per sentirsi veramente liberi.

3       Scrittura, lettura e dislessia, ci hai mai pensato?
Sinceramente no. Più che l'era della dislessia, siamo nell'era dell'analfabetismo funzionale. Purtroppo il mondo è invaso da persone che, pur sapendo leggere e scrivere, non riescono a comprendere il senso logico di un testo o di un ragionamento.

      Parlaci del tuo primo lavoro in due righe
Un ragazzo che tenta di distruggere questa società per poi capire che l'unico modo per cambiare veramente le cose è entrare combattere dall'interno tutte le nefandezze di tutti i giorni.

5    Parlaci del tuo ultimo lavoro in due righe
Un saggio sui rapporti mai raccontati tra la mafia e l'eversione nera. Dal 1945 ad oggi un centro di potere occulto ha trattato con la politica, a suon di bombe o patti segreti, per garantirsi la completa impunità.

          Cosa è cambiato tra il primo e l’ultimo?
Oltre al genere letterario, credo che sia cambiato soprattutto l'approccio alla scrittura: se prima scrivevo per raccontare quello che sentivo, ora scrivo per raccontare quello che vedo. Oppure quello che non vedono gli altri.

7       Il tuo autore preferito, perché?
Marco Travaglio. La sua sagacia e la sua capacità di scrittura non sono comparabili con nessun altro giornalista in Italia.

8    Come è cambiato il tuo lavoro con l’impatto del digitale
Avendo iniziato a scrivere sulla carta, rimpiango i pomeriggi trascorsi dopo la scuola a scrivere sulle mie agende. È una consuetudine a cui non ho mai rinunciato. Se per scrivere il testo uso il computer, per prendere appunti o per fare il riassunto di una storia utilizzo – e utilizzerò sempre – i miei taccuini.

9    Tu e i social network?
È un rapporto di amore-odio. È fantastico ricevere il sostegno dei propri amici, peccato che molte volte il sostegno si limita ad un “mi piace” e non ad un “lo leggerò assolutamente”.

      Cosa fai prima di scrivere?
Di solito finisco di studiare per gli esami universitari. Poi alla sera mi piazzo davanti al computer e inizio a scrivere. Conciliare il tutto è molto difficile però il mio compito è provarci.

1    Ricevuti rifiuti? Come hai reagito?
Sono abbonato alla risposta: “purtroppo il suo progetto non rientra nelle nostre linee editoriali”. L'importante è non demoralizzarsi. Anche Proust ricevette molti rifiuti ma ciò non vuol dire che non sapesse scrivere. Mi rallegra un fatto: il manoscritto di Harry Potter venne acquistato dalla Salani invece la Mondadori lo rifiutò. Chi prese quella decisione venne licenziato qualche mese dopo per l'errore commesso. Ciò vuol dire che anche gli editori pagano gli errori di valutazione.

1    Musa ispiratrice?
La tristezza. Sarà solo una coincidenza ma quando sono un po' giù riesco a tirare fuori il meglio di me e ad esprimermi al 100%.

1    Tu e il sociale? Cosa ne pensi?
É quello che cerco di fare con i miei libri. Riuscire a smuovere un pochino le coscienze. È un’impresa molto difficile però voglio provarci. Quando le persone mi dicono che sono riuscito a dare informazioni che prima non conoscevano, è la più grande soddisfazione. Vuol dire che ho fatto bene il mio lavoro.

      Perché leggere i tuoi libri?
I miei libri non sono un oracolo. Offrono un punto di vista diverso e cercano di raccontare tutto ciò di cui si preferisce non parlare. Fatti e non opinioni.

      Descriviti in tre parole
Testardo, Testardo, Testardo

      Consigliaci un collega
Veronica C. Aguilar e Piero Didio. Oltre ad essere due cari amici sono anche due bravissimi autori che mettono davvero passione in quello che fanno.

1    Eventi futuri
Il 17 febbraio al Barricata 71 a Bologna presentazione del libro “Anima Nera. I legami occulti tra la mafia e la destra eversiva”.
Fiera del libro di Milano 8-12 marzo

1   Contatti
Mattia Fossati su Facebook


Le redazioni di Musa Distorta e In giro con l’arte ti ringraziano e ti augurano in bocca al lupo per i lavori futuri, siamo certi che saranno sempre un grande successo.




 

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