giovedì 5 maggio 2016

Intervista all'attore e regista Simone Pappalardo


Cari amici del web, qualche giorno fa abbiamo intervistato una parte dello staff della compagnia teatrale “Buona la prima… meglio la seconda” e la vogliamo condividere con voi. Cominciamo da Simone Pappalardo, regista della commedia.

Perché siete qui oggi?
“Stiamo preparando uno spettacolo che si intitola Una luce nella notte. Il 27 e 28 Maggio andiamo in scena”

Come hai conosciuto questa compagnia teatrale?
“E’ la compagnia di una mia amica. A Roma per fare spettacolo a teatro devi per forza appoggiarti ad una associazione, ho chiesto a lei ed è nata una bella collaborazione”

Il tuo rapporto con il teatro? Hai iniziato da piccolo?
“Che faccio teatro con associazioni è dal 1998, ma in realtà mi sono appassionato durante le recite scolastiche, in terza media non sapevo poi come continuare e all'inizio sono anche stato un po’ demotivato dalla famiglia, ma non mi sono mai rassegnato. Dopo qualche tempo, mia madre ha capito che stavo male senza e mi ha appoggiato. Ho cominciato con la Coluzzi e poi con la figlia”.

Mi dicevi che la Coluzzi ti ha fatto un complimento quando avevi quattordici anni, raccontaci?
“Le sue parole sono state queste: Complimenti perché all'età tua per essere un ragazzo, è bello che ti piace il teatro”.

Cos'è per te il teatro, cosa provi?
“Divertimento, è un gioco, non nel senso che non so che fare e vengo a teatro. Io dico sempre che il palco è divertimento… come una stanza da giochi, una libertà, una gioia… e se tu ti diverti fai divertire il pubblico.”

Non c’è la paura della critica?
“No perché le critiche sono costruttive e aiutano a migliorarti, se ti abbatti al primo appunto negativo, questo lavoro lo devi lasciar stare, anche perché in qualsiasi altra attività troverai sempre qualcuno che ti esamina. Devi essere motivato dalla critica, non scoraggiato.”.

Ti ispiri a qualcuno oppure sei semplicemente Simone?
“Sono io, no. Quando sono sul palco sono semplicemente io”.

Attori preferiti?
“Ce ne sono tanti… Gigi Proietti per me è un idolo, Manfredi, Alberto Sordi e Montesano. Proietti è Proietti però, fa cose straordinarie.”.

Ti abbiamo visto interpretare tanti personaggi, ce ne è uno che preferisci?
“Max dello spettacolo Se il tempo fosse un gambero, è un pazzo… è stato il più difficile perché cambia anche sesso e identità, ma è stato quello più divertente.”

Ti è mai capitato di affezionarti ai tuoi personaggi?
“Si un po’ si, dopo che ci lavori per un anno, lasciarli andare un po’ ti dispiace perché lo hai vissuto, il personaggio entra dentro di te, ma comunque si va avanti… è normale avere un po’ di malinconia”.

Crisi di identità? Ossia, ti è mai capitato di confondere Simone con un personaggio e viceversa?
“No, devo essere sincero, per fortuna ancora no”.

E nel passare da un personaggio all'altro, invece ti ha creato difficoltà?
“Si, forse all'inizio, ma poi quando capisci il regista cosa vuole ed entri nella parte, vai avanti senza problemi”.

Questo è il talento dell’attore probabilmente no? Da ignorante credo che interpretare personaggi diversi a distanza di poco tempo, senza confonderli, sia una grande qualità, no?
“Si, si … la difficoltà c’è solo all'inizio, la cosa che insegno alla mia compagnia è il sotto testo… ossia la storia prima del copione… un anno prima della storia raccontata nel Opera. Il sotto testo è importante per capire bene il personaggio”.

Anche io da scrittrice mi scrivo la storia della vita di ogni personaggio, anche se alla fine non la cito nei libri, ma questo mi permette di sviluppare meglio la personalità dei protagonisti. Non credevo si facesse anche in teatro.
Come mai, questa volta, hai deciso di fare il regista e non l’attore?
“Perché non sono riuscito a dare a loro la possibilità di esprimersi al meglio, perché ero troppo concentrato a me come attore e preferisco invece così, mi diverto di più e lavoro molto meglio sui sentimenti, sul divertimento e sul far sorridere il pubblico”.

Bene, Simone, ti ringraziamo per averci concesso questa intervista, e concludiamo ricordando ai nostri lettori dove trovarvi.

27/28 maggio 2016

TEATRO LE MASCHERE
VIA AURELIO SALICETI
TRASTEVERE ALLE 21.00
10.00 euro

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