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Foto di Lilly Vigna |
· Quando hai iniziato a fotografare?
o
Ho
iniziato a fotografare nel 2013.
· Quando hai iniziato professionalmente invece e quale è stato il tuo primo
progetto?
o Ho
iniziato subito a fotografare "professionalmente" ma, soprattutto, non
ho mai fotografato professionalmente. Mi spiego: ho voluto semplicemente dare
vita alla visione artistica delle cose che ho sempre sentito vive in me,
come una vena che pulsa, come una specie di istinto mistico misto a passione e
fantasia.
· La tua è stata passione? Vuole
diventare professione? Lo è?
o
Mi
ricollego alla domanda precedente. La mia è passione, ma, soprattutto, è
espressione. Per sapere se possa diventare una professione, devo solo
aspettare. Non potrei programmare qualcosa che è tutto, tranne che un
programma.
· Quanto è per te importante questa
passione?
o E' molto
importante. Direi che è fondamentale.
· Come hai curato la tua formazione?
o
Ho
curato il mio aspetto formativo attraverso i film e la musica. Lo so che può
sembrare "strano", ma è così. Le mie fotografie si basano su
ispirazioni che arrivano dalla quotidianità vista con gli occhi di chi vive in
un mondo tutto suo e con delle sfumature di reminiscenze di film cult nella mia
vita e della musica che più amo e che più ascolto. Poi arriva l'aspetto
tecnico, aspetto che oggigiorno lascia spazio a molte possibilità di usare la
tecnologia a proprio piacimento con estrema facilità anche nella fotografia di
un certo livello.
· Hai avuto degli elementi ispiratori?
o
Ripeto;
ciò a cui mi ispiro è certamente la musica e le immagini che essa mi evoca. Ho
la fortuna di avere molti occhi e, diciamo, che quelli sparsi dentro di me si
divertono a vedere molte cose che non esistono nella realtà.
· Fotograficamente come ti
definiresti?
o
Fotograficamente
mi definisco "dreamy" così come spesso mi hanno definita sulle
riviste che hanno parlato di me. Ed in effetti c'è un mondo onirico molto
incisivo nelle mie immagini.
·
Qual è la qualità più importante per un fotografo secondo te?
o La qualità più
importante per un fotografo, ma, più in generale, per chiunque, è
l'originalità.
·
Notavo che utilizzi il ritocco, non pensi di sminuire la naturalezza della
fotografia?
o
Sì. Decisamente. Io sminuisco la
naturalezza proprio perché nei sogni, nei mondi fantastici è tutto
"snaturale" ed irreale. Ma non ritocco mai, e dico mai, e lo
sottolineo molto volentieri, i piccoli difetti delle mie modelle. Che ne so? Cellulite,
brufoli, capelli un po’ selvaggi. La donna è bella proprio quando non è una
bambola. Altrimenti avrei usato dei manichini.
·
Curi personalmente il ritocco? Come?
o
Uso
dei programmi semiprofessionali per il fotoritocco. Niente di troppo strong!
· C’è, tra le tue, un’immagine alla
quale sei particolarmente affezionata?
o
La
mia immagine preferita è questa che t'ho mandato con l'intervista. E' diventata
la mia preferita perché è stata la prima a piacere tanto ad un pubblico
sconosciuto all'estero. Così, per ringraziarla, le ho offerto di diventare la
preferita!
· Quale ottiche usi preferenzialmente?
o
Io
più che ottiche, molto importanti, uso la luce naturale. Mi piace sfruttare il
più possibile il sole. Infatti faccio le foto sempre all'aperto e spesso nei
giorni soleggiati.
· Su quali fotocamere monti queste
ottiche?
o
La
mia "macchinetta" è una reflex . . . Ed è con lei e su di lei che
monto tutto!
· Cosa preferisci: colori o bianco e
nero? Ho visto che spesso usi i colori pastello che tendono quasi ad un
arcobaleno, c’è un motivo?
o
COLORI!!!
Non c'è un motivo. Credo che i colori siano la cosa più bella (e pericolosa)
che gli occhi umani possano vedere.
·
Perché pericolosa?
I
colori, se non fossero esistiti, non avrebbero creato le differenze tra
bianchi, neri, rossi e gialli e non sarebbe esistito il razzismo. E’ un
pensiero che facevo da piccola!
·
Fotografia in Italia e all’estero. Dicci la tua.
· Estero.
All'estero ho avuto molti riscontri. Lavoro per due riviste che mensilmente
pubblicano i miei lavori. Plasma Dolphin e Cherry Mag. Rispettivamente due
riviste una canadese e l'altra inglese. All'estero c'è molto fermento
artistico, in Italia è tutto piatto.
· Esistono degli scatti che non si
possono perdere? Come si carpiscono, come si scelgono?
o Io
non lo so come si scelgono, sai? Capitano. Forse solo loro che scelgono me!
· Hai mai fatto servizi fotografici su
richiesta? Qual è l’approccio con il cliente?
o
Allora.
Questa domanda è difficile e mi coglie un po’ impreparata. Quello che dovrebbe
capire chi vuole farsi fotografare da me è che io non sono una fotografa, ma
una creativa che usa la fotografia come espressione per liberare la propria
arte. Allora non accetto richieste se non a condizione che si faccia come dico
io. Democratica, no!?
· Difetti da migliorare e qualità.
Quali sono le tue?
o Difetto:
la fretta. Qualità: la spontaneità. Spesso coincidono e quindi è un bel caos.
In cosa vorrei migliorare? Non lo so. Ogni volta che miglioro, capisco che
dovevo migliorare.
· Spesso affianchi le foto a delle frasi, come mai?
o Le
frasi che affianco alle foto sono una specie di invito al fruitore ad interpretare
le fotografie un po’ più similmente alla mia idea originale. E' un po’ come
mettere un piccolo percorso prestabilito, un po’ come barare. Un modo implicito
per imporne l'interpretazione: infatti sto cercando di smettere!
· Quali sono i tuoi progetti?
o I
miei progetti si sviluppano giorno per giorno. Per ora, grazie alla preziosa
collaborazione di Giulia Perreca, gallerista di Mondo Bizzarro e della Trenta
Formiche Contemporary Art, farò una esposizione di alcune opere più
significative ed a cui ho dato il titolo "Femminismi Di Mare". La
donna è sempre stata il soggetto chiave della mia vita. Per molti motivi. E
quindi vi spetto il 25 novembre alla Trenta Formiche Contemporary Art (nuova
galleria gestita da Giulia Perreca, mia curatrice) alle 19:00 in via del Mandrione
3, Pigneto.
· Dove possiamo trovarti?