Cari lettori,
con un po' di ritardo,
ecco qui il “diario di bordo” della prima edizione de “A tutto
tondo art festival”.
Si è conclusa la prima
edizione di “A tutto tondo Art festival” svoltasi nel museo delle
Tradizioni Popolari di Canepina, la kermesse artistica, organizzata
da “In giro con l'arte”, movimento artistico senza scopo di
lucro fondato dalla scrittrice Concesion Gioviale e dal fotografo
Alberto Costantini.
L'evento prevedeva una
fitta programmazione di appuntamenti tra le giornate del 19 e del 20
settembre, quali: presentazioni letterarie, mostre pittoriche,
fotografiche e musica. Era prevista anche la partecipazione di un
team di attori qualificati, costretti a rinunciare alla
manifestazione per un altro impegno improvviso retribuito.
Si, perché, ricordiamo
a tutti i nostri lettori, che In giro con l'arte è un movimento
artistico senza scopo di lucro e che locandine, pubblicità e buffet
(dove previsto) sono sempre a carico della direttrice artistica e dei
propri collaboratori.
L'evento è stato
fortemente supportato dal direttore del museo Quirino Galli e dal
patrocinio del Comune di Canepina che ha fornito tutta l'attrezzatura
necessaria per allestire le mostre. Straordinaria è stata la gentile
partecipazione del Sindaco, Aldo Maria Moneta, che ha aperto la
manifestazione con la cerimonia del taglio del nastro. Un buon segno
questo, in quanto si hanno buone intenzione del voler divulgare la
cultura che, ultimamente, fatica a farsi strada.
Il museo delle Tradizioni
Popolari di Canepina, ex convento dei Carmelitani e casa delle suore
del Preziossissimo Sangue, è stato il luogo suggestivo che ha
ospitato la manifestazione.
Un grande elogio va al
signor Alberto Scala, custode del museo, che ha assistito la
direzione artistica fornendo il supporto necessario per allestire la
manifestazione. Non solo, si è messo a disposizione per tutti gli
ospiti, fornendo informazioni interessanti sulla storia del museo.
Altra piccola “Chicca”
è stata vedere un gruppo di artisti circondare il signor Scala,
mentre raccontava la storia della sua vita. Non nascondiamo che la
tentazione di scriverci un romanzo, è stata molto forte e non è
detto che non accada.
Dobbiamo ammettere che,
questa due giorni, è stato un progetto impegnativo e ambizioso, in
quanto gli artisti coinvolti erano ben 11 e coordinare tutto è stato
veramente difficile.
Nonostante ciò, proviamo
una grande soddisfazione, nell'apprendere che l'evento ha riscosso un
forte interesse mediatico e una folta presenza di persone provenienti
da fuori.
Nota stonata, dopo la
fatica per portare una macchia colorata, in un paese di anime che si
“lamenta” che non c'è mai niente di interessante, è che sono
stati pochi gli abitanti del luogo a partecipare alla kermesse. Le
ragioni non si spiegano, basti pensare che all'uscita della messa
domenicale c'erano più di 200 persone e nessuno si è fatto
incuriosire dall'istallazione artistica di Teresa Pontillo che era
all'entrata del museo. Nonostante il signor Scala abbia promosso
l'evento, mandando molti comunicati stampa, che si aggiungono a
quelli dell'organizzazione e a quelli inaspettati di alcune autrici,
la risposta del paese è stata negativa. Quindi una grossa bocciatura
agli abitanti del paese che non hanno ben risposto al nostro invito.
Ritornando al festival,
ad accogliere nella sala i visitatori c'erano l'esposizione artistica
del fotografo Alberto Costantini e quella delle tele di Teresa
Pontillo, rimaste per tutta la durata dell'evento.
Ad inaugurare questa
bellissima manifestazione è stata Marta Tempra con “A.D. 1243,
l'ultimo assedio”, un bellissimo romanzo ambientato in Tuscia.
Non nascondiamo che è
stato proprio intenzionale iniziare con questa autrice, ingegnere
nucleare di giorno e scrittrice di notte. Marta era al taglio del
nastro ha regalato una copia del romanzo al Sindaco. Ci ha fatto
molto piacere che numerose copie del suo libro siano state vendute
durante la manifestazione.
A seguire “Emanuela
Rocca” con “Olfle” un fantasy che narra le vicende di una
bambina che mostra il proprio mondo corrotto e contaminato a un elfo
che scopre una dura e cruda verità che non conosceva. Un libro non
solo destinato ai ragazzi, ma un testo che apre gli occhi a un mondo
adulto ormai contaminato dalla negatività.
Continuando con gli
eventi letterari, ritroviamo la nostra bravissima Loriana Lucciarini
con “Il cielo di Inghilterra” un romance vecchio stile che ci
ricorda molto Charlotte Bronthe, infatti la scrittrice ci rivela
essere la sua preferita. Un romanzo ricco di sconvolgimenti, che
parla del cambiamento e dell'affrontare un mondo diverso da quello
che ci siamo sempre costruiti.
A concludere la giornata,
ci hanno pensato i Kryia, gruppo metal rock, che ha riadattato e
arrangiato i propri brani, in occasione della kermesse e dobbiamo
ammettere che ci sono piaciuti moltissimo.
Ricordiamo che Emiliano
Guiducci oltre ad essere il cantante dei Kryia in questa
manifestazione è stato di preziosissimo aiuto per l'allestimento del
palco, improvvisandosi fonico. Grazie a lui e a “Musa distorta”
la pagina facebook che promuove tutti i suoi eventi musicali.
La stanchezza era tanta,
ma l'entusiasmo ha preso il sopravvento, e il giorno dopo eravamo
pronti per una nuova avventura artistica.
Sempre dell'Arpeggio
Libero ( casa editrice che ha investito su Marta Tempra e Loriana
Lucciarni) scopriamo Emiliano Sclame con “Il circolo Trevi” un
thriller psicologico che tiene i lettori con il fiato sospeso. A
sorprenderci è stato sapere che l'identità di Emiliano cela quattro
mani: quelle di Marco Mancini e Valerio Marchisio, due artisti che si
conoscono da anni e che portano avanti molti progetti insieme, anche
quello dei “Ladri di Mescal”, di cui parleremo tra un po'.
A concludere il circolo
di presentazioni è stata Giovanna Avignoni, con “Sono nato troppo
presto” e “ Come una bolla”, l'autrice proviene da una famiglia
dalla forte componente artistica e spiega che le copertine sono
dipinti di suo padre. A sorprenderci non è solo questo, ma
l'eleganza che l'autrice mostra, nell'esprimere concerti forti come
le paure, il non accettarsi, attraverso delle bellissime fiabe che
hanno molto da insegnare agli adulti. Concetti come malformazioni,
problemi fisici e paure vengono spiegati attraverso gli occhi di
bambini che sanno vedere oltre le apparenze.
A concludere, invece, il
festival sono stati i Ladri di Mescal e il Sogno della Crisalide.
I ladri di Mescal ci
hanno proposto un alternarsi di cover riadattati e di divertenti
brani originali, una performance professionale che ha portato il
pubblico a divertirsi, peccato che alcuni dei loro ospiti alla fine
del loro concerto, non siano rimasti, in quanto si sono persi
l'eccellente esibizione di Vladimiro Modolo che sta facendo parlare
di se e del “Sogno della Crisalide” anche su Reppubblica, il noto
giornale Romano. Il cantautore, infatti, ha un curriculm che fa
invidia a qualsiasi cantautore italiano affermato, accompagnato da
violino e piano, poi, ha reso la sua esibizione ancora più
affascinante e, si, ammettiamo, commovente. Anche se confermiamo che
l'artista passa dal genere romantico, al politico e al comico, con
estrema facilità, senza appesantire il pubblico durante la
performance.
Che dire, è stato un
evento molto soddisfacente, anche se ci sono sicuramente delle
migliorie da fare.
Ringraziamo in particolar
modo il gruppo di autori che ci ha aiutato a divulgare la notizia sul
web.
Presto scriveremo una
recensione su ognuno di loro, quindi continuate a seguirci!
Inoltre ringraziamo anche
Tony Esposito e Radio Emozioni e Roma da Leggere che ormai ci segue
da mesi!
Bene amici del web, si
conclude qui un bellissimo capitolo della nostra lunga avventura!
Viva l'arte e viva la condivisione!