Gli artigli
dell’Aquila Nera, Youcanprint Edizioni
Thriller
fantapolitico
Ciro Abbate
Di cosa parla il tuo libro?
Il mio romanzo narra le vicende di Allan Crowford,
Tenente della polizia di New York, che assieme al suo collega e amico Brian
Williams comincia un filone di indagini all'insaputa del Distretto. Il motivo
scatenante di questa indagine è una lettera ricevuta in forma anonima. Sulla
busta solo un marchio a forma di serpente.
L’incipit della
storia è quanto accaduto l’11 settembre 2001. L’immane tragedia che ha colpito
l’America e il mondo intero.
Dopo le rivelazioni contenute in quella strana
lettera, Allan e Brian si imbatteranno nell’organizzazione più spietata della
storia dell’umanità: l’Aquila Nera.
Su un binario parallelo scorre l’altro tema
fondante del mio romanzo: L’Antico Testamento, o meglio, la lettura letterale
dell’A T. Dopo una serie di eventi traumatici, il protagonista e il suo amico
verranno salvati e “arruolati” da un’altra organizzazione: i Serpenti. Insieme
cominceranno una strenua lotta per il bene dell’umanità.
Un frammento del libro:
«Allan, Brian, d'ora in poi non
sarete più persone comuni, non avrete più obblighi verso le autorità corrotte
che vi hanno ingannato; d'ora in poi sarete Serpenti, da questo momento in
avanti sarete parte di un'organizzazione che da millenni lotta contro il male,
e porta il suo aiuto al genere umano, umiliato e schiavizzato da poteri che
nemmeno immaginate. Da oggi, voi due siete indissolubilmente parte di noi. E
noi avremo cura delle vostre vite. Ho solo un ultimo consiglio da darvi.
Non lasciatevi trascinare dal vuoto,
non lasciatevi condurre al nulla assoluto. Dovrete resistere alla tentazione di
mollare, molte volte, ma io so che ce la farete. E... quando entrerete nei
meandri dell'abisso umano, ricordate, non permettete all'oscurità di
ingannarvi. Non fatevi fuorviare da chi vuole usare la storia per insegnare
qualcosa. Ricordate sempre: la storia non insegna, non può farlo.
È soffocata, contesa, stuprata; tra
chi la vuole madre di ogni avvenire, e chi la proclama figlia di ogni presente.
La storia non insegna, può solo ripetersi, in un circolo vizioso e mortale, può
solo sperare che al prossimo giro, qualcuno s'accorga di lei... Ricordate
queste parole e fate tesoro dei miei consigli. Buona fortuna.»
Quando e come è nata l’idea per il
tuo libro?
Ho approfondito per anni le tematiche relative al
dibattito sull’11 settembre, tra i contestatori della versione ufficiale e chi
la difende. Dopo tanto studio ho preso una posizione. Ho compreso che la
versione ufficiale non sta in piedi.
Nel 2012 ho avuto l’idea: un romanzo. Una storia
in cui inserire dati che il mainstream, nella migliori delle ipotesi, tratta
con sufficienza, diffidenza e derisione.
Come descritto nell'introduzione la storia si
divide in tre parti: realtà, finzione e possibili verità. L’ispirazione e i
dati su cui basare la storia provengono dai lavori documentaristici di Massimo
Mazzucco (per quanto riguarda l’11 settembre) e dai saggi letterari di Mauro
Biglino (per quanto riguarda l’A T). Questi due ricercatori mi hanno onorato
con le loro prefazioni e di questo sono immensamente grato e orgoglioso.
Quando e come è nata la tua passione
per la scrittura?
Per il quando: da ragazzo. Ho cominciato a
scrivere – poesie – a 17 anni. Ho partecipato a vari concorsi di poesia
ottenendo varie pubblicazioni. Poi mi sono dedicato al giornalismo, la
narrativa e questo è il mio primo romanzo.
Per il come: non è spiegabile. È un impulso, a
volte pare venire dall’esterno.
Come definiresti la tua esperienza
da autore?
Una continua ricerca e una continua fonte di
stimoli. Una esperienza professionalmente e umanamente meravigliosa.