Carissimi
lettori,
sono
lieta di annunciare che è in uscita Il Dono, il nuovo singolo di Antonello Brunetti disponibile a partire dal 21 Aprile 2020, il
quale anticipa l’intero l’album “Prima Che Tutto Cambi” previsto
per fine anno.
Un dono per tutti noi che ci troviamo a vivere questo periodo di
cambiamento così difficile e importante, che lo stesso Antonello, come
dichiarato anche sul quotidiano Del Sud, definisce come “un’opportunità per
guardarsi dentro e ripartire con nuovi stimoli per costruire un mondo nuovo,
basato stavolta non sulla divisione dualistica, ma sull’integrazione dei
diversi aspetti del nostro essere umani, sulle cose che contano davvero”.
Per dirlo con le parole della
canzone “Siamo sull’orlo di un cambiamento epocale - e non importerà se
ci saremo ancora, ma ciò che siamo ora - qui su questa terra polverosa - che
annebbia la vista al primo vento - ma non è detto che sia ostile - forse è la
spinta che serve all’abbandono - un dono”.
Un dono che riceviamo con gioia, e che potrà aiutarci in questo
momento di transizione a scegliere la strada che più desideriamo percorrere,
camminando verso un futuro che è ormai prossimo, e che attendiamo fiduciosi.
Di cosa parla questa canzone nei suoi contenuti?
Il Dono parla del momento di transizione dal vecchio
mondo che sta crollando sotto i nostri occhi, e il nuovo mondo che sta arrivando,
la quinta dimensione di cui si parla da anni negli ambienti spirituali di tutto
il mondo.
E parla dell’opportunità immensa
che questo passaggio rappresenta.
Abbiamo avuto la possibilità di
fermarci, completamente, forzatamente, e quale opportunità migliore di questa
per guardarci dentro e imparare a conoscerci meglio? Perché è così che le cose
cambiano davvero, quando ripartiamo da noi, quando cambiamo noi.
Aspettarsi un cambiamento
dall’esterno è sempre fallimentare, ed è solo un affidarci ad una speranza
illusoria, che nasconde la paura nel fare noi stessi quel cambiamento in prima
persona. È come nascondere la testa sotto la sabbia, e sperare che quando la
toglieremo tutto si sarà risolto da sé. Questo è ciò che abbiamo fatto finora,
lavorando senza sosta, senza avere mai tempo, e lamentandoci di questo. Ma in
realtà il ritmo frenetico era anche una comodità, una scappatoia per non dover
fare i conti con noi stessi, le nostre ferite e le nostre emozioni più profonde
e dolorose che richiedevano la nostra attenzione, e che invece ignoravamo
spaventati, seppellendole in un angolo ben nascosto del nostro essere, perché
tanto non c’era tempo.
Ora invece ci lamentiamo perché di
tempo ne abbiamo troppo e non sappiamo cosa farne.
Questo perché nessuno ci ha
insegnato una cosa così importante: come lavorare su noi stessi. Come
analizzarci e crescere in modo sano e coerente.
Nella canzone dico “Costretti ad
essere equilibristi / noi che ci preparammo per un’intera vita / a star seduti
/ scivoliamo nell’ombra”. Non siamo stati preparati a tutto questo, ed
spesso abbiamo difficoltà a gestire le nostre emozioni e a fermare il flusso
costante dei nostri pensieri. Ma le emozioni sono un dono, non una
debolezza.
L’integrazione tra i diversi
aspetti di noi (emotivo, psicologico, spirituale, energetico e fisico) è il
principio del nuovo mondo.
Questo si dovrebbe insegnare a
scuola, non basare tutto sul fisico, com se fossimo macchine.
Abbiamo perso la connessione con la nostra natura più profonda, con la natura
stessa, lasciandoci manovrare da una scienza che si proclama “ufficiale”,
quando altro non è che una cosa limitata che esiste solo di recente, e che è
implicata in interessi economici senza precedenti, gestita da un’elite che sta
dietro ai nostri governi ufficiali.
Questa scienza oscura altre forme
di medicina millenarie ed estremamente efficaci, denigrandole perché non sono
qualcosa che possono brevettare per fare soldi.
È una scienza con una visione
cieca, basata sul controllo delle masse, e non certo sull’interesse collettivo.
È tempo allora di cambiare anche questo, ripartire mettendo l’umanità
al primo posto, stavolta usando tutte le nostre doti, collegando mente e cuore,
e integrando invece di separare.
È tempo di uscire dalla dualità Scienza – religione, destra sinistra, bianco o
nero.
Dualità indotta e rafforzata dai media per limitarci, rafforzando credenze di
cui non abbiamo più bisogno. Siamo più di questo, molto di più.
Dobbiamo capire che perché qualcosa
risplenda, non c’è bisogno di denigrarne un’altra. Che le due cose possono
coesistere e, anzi, integrarsi collaborando. La diversità è ricchezza,
non qualcosa da temere e bruciare al rogo.
È tempo per gli innovatori di farsi
avanti, di inventare e usare le tecnologie alternative che funzionano
benissimo, e che sono state così scomode da essere finora messe da parte
(sempre per interessi economici).
Va fatta una scelta etica quindi, che ancora una volta parte da noi, dall’individuo
come parte di una collettività che sarebbe ora si riprendesse il suo potere,
piuttosto che nominare gente che non ha a cuore i suoi interessi e prosegue
spedita con i suoi piani materialistici e crim
inali.
Per questo il vecchio mondo ha fallito, e siamo qui adesso a ricostruire.
Ma per farlo c’è bisogno davvero di diventare coscienti, di
acquisire una consapevolezza profonda di chi siamo, e di cosa possiamo essere
tutti insieme. Sarà meraviglioso.
E il nuovo album?
PRIMA CHE TUTTO CAMBI è un titolo mai come ora appropriato, anche se
queste canzoni le ho scritte in realtà molti anni fa.
È incredibile come le cose arrivino
sempre al momento giusto, ed eccomi qua a pubblicarlo in questo periodo
cruciale che stiamo tutti vivendo.
Registrato in 432mhz, una
frequenza che tocca direttamente l’anima, il disco è composto a 12 canzoni,
perlopiù molto positive e incoraggianti. Ci sono anche un paio di brani molto
più intimi e personali, sempre legati all’accettare il cambiamento come
qualcosa di favorevole, piuttosto che lottarci contro, come racconto “Nell’ombra: non porrò ostacoli al
cambiamento/ qualunque sia lo accetto/ finché farò ritorno”.
Ma come dicevo prima, lavorare su
di sé permette di contattare il dolore, comprenderlo e trasformarlo in qualcosa
di meraviglioso e di artistico da condividere con il pubblico.
Abbiamo tutti la nostra storia
personale, le nostre ferite, le nostre conquiste. È tempo di capire che
anche se la pensiamo diversamente non siamo nemici, ma solo persone con
esperienze e background diversi, da rispettare profondamente, senza più paura.
Nel disco c’è anche un brano
ispirato da un libro di Herman Hesse, un paio di miei vecchi successi
italiani riarrangiati in una veste del tutto nuova, e la mia “Realtà
dell’Anima”, già uscita qualche anno fa con tanto di videoclip.
Insomma un disco che mette insieme
canzoni molto diverse, unendole in modo armonioso, e che vanta collaborazioni
molto importanti con altri musicisti, dalla violinista Helen Tate al
chitarrista (e co produttore dell’album) Titus Maz, ennesimo talento
italiano emigrato all’estero dal 2014, attivo sulla scena musicale con diverse
band come chitarrista e producer di musica funk, rock e neo soul.
“Prima Che Tutto Cambi” è un
album che ci accompagna in questo passaggio così importante che stiamo vivendo,
e sono onorato di poterlo condividere con voi.
Il Videoclip è stato
girato in uno dei luoghi più importanti di Londra. Puoi raccontarci qualcosa di
più a riguardo?
Il videoclip è qualcosa di
innovativo, girato completamente in 4D nei pressi del Regent’s Canal and
Park di Londra. È possibile dunque “muoversi” all’interno del video
semplicemene muovendo il cellulare, o muovendo l’immagine col nostro dito
toccando lo schermo, o addirittura usano un visore di realtà aumentata.
Altri contatti:
“Il dono
che ci attende è la crescita, è il cambiamento,
è la possibilità che qualcosa di buono nasca dal dolore.
E quando arriva la crisi,
quando il nostro mondo viene messo sottosopra,
quando abbiamo paura,
avremo la forza,
la saggezza,
per accettare il dono che ci viene offerto
e accoglierlo a braccia aperte?”
Erica Strange (Being Erica)