lunedì 20 giugno 2016

I due angeli - Emiliano Gambelli

Amici di in “In giro con l’arte”, sono ancora qui a parlarvi di Emiliano Gambelli, autore di cui ormai sono appassionata. Ho cominciato a seguirlo come musicista, ma è stata veramente una sorprendente scoperta anche come autore. Un animo gentile con tanta sostanza racchiusa dentro il cuore.
Dopo avervi parlato del suo secondo romanzo “L’ultima danza”, oggi vi racconto della sua prima opera, nettamente differente, ma altrettanto profonda e sconvolgente.
Questo libro mi ricorda il film con la Paltrow, “Sliding doors”, tema dominante dei libri di Emiliano sono, infatti, le seconde possibilità, ma, a mio avviso, Gambelli è stato più bravo del regista.
Cosa sarebbe successo se in quell'attimo ci fosse stato un dettaglio diverso?
“I due angeli”, questo è il titolo, narra le vicende di Syrio, scrittore e lavoratore di una rivista indipendente, con una madre molto presente e una fidanzata “dannata” che sembra pensare soltanto a se stessa e a vestiti e manicure, ignorando il disagio di cui è prigioniero il compagno. Presto però le cose cambieranno, u
n tamponamento con una donna misteriosa lo catapulteranno in ambigue e strane situazioni che gli permetteranno di guardarsi nel profondo e trovare risposte alle domande che, durante la sua vita, si è posto. Ma non è mai tutto come sembra…
Emiliano, infatti, ha l’incredibile capacità di sorprendere il lettore ogni volta che si cambia pagina. E questo, sempre, fino all’ultimo rigo.
Il bello dei romanzi di questo autore è mischiare le carte e confondere il lettore.
Il suo modo di scrivere, fresco, schietto e ironico rende la lettura veloce e interessante, poi ha una grande capacità di sintesi, senza omettere indizi e particolari importanti per la trama del romanzo.
Devo ammettere che leggendolo, ho pensato seriamente che si potrebbe prestare a un corto cinematografico. In questo romanzo c’è di tutto: azione, il solito viaggio dell’anima, un gioco di dualismi simpatici e avvincenti, mistero, indizi, se mi chiedessero di che genere stiamo parlando, davvero non saprei rispondere, mai letto un componimento narrativo “completo”, breve, ma intenso e avvincente.
Questo è davvero un “nuovo” talento e mentre aspettiamo il suo nuovo lavoro, continuiamo a sorridere con le vicende di un Mario Rossi qualunque de “La divina tragedia” parodia realistica del capolavoro di Dante. Una sfida ardua per questo giovane autore, ma che, almeno fin quanto letto sin ora, sta superando alla grande.
Vi invitiamo a seguire le vicende di questo “trapassato” qui:
Ah e se vi va di passare, la sua band “La fine” suona il 3 Luglio qui:



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