venerdì 15 maggio 2020

Intervista Francesca Argentati editor


L'abbiamo conosciuta attraverso i libri che abbiamo letto e scritto e oggi ve la presentiamo, stiamo parlando dell'editor Francesca Argentati!!



1) Quali sono le caratteristiche principali che un libro deve avere per colpire la sua attenzione?

Un libro mi deve “arrivare”. In poche parole, deve farmi provare emozioni, desiderare di non abbandonarlo e farmi provare nostalgia una volta arrivata all'ultima pagina.

2) Se e in che modo è cambiato il suo modo di leggere negli ultimi anni?

Avendo a che fare con i libri per lavoro, negli ultimi anni ho a malincuore trascurato la lettura per puro diletto. Il tempo libero lo dedico ad altro, ma cerco comunque di ritagliarmi momenti per dedicarmi alla pila che ho collezionato in questi anni e che mi guarda di traverso dalla mia scrivania. Sicuramente, poi, ho sviluppato un occhio più critico e una maggiore attenzione ai dettagli, quella che viene chiamata “deformazione professionale”.

3) Ci parli della sua formazione culturale, il suo percorso fra gli autori e le letture.

Ho iniziato a leggere e molto giovane, ho sempre amato i libri tanto da scegliere un percorso universitario che mi consentisse di farne un lavoro. Ho collaborato con diversi autori, letto e corretto romanzi di ogni tipo, lavorato con ogni sorta di autore, e tutti mi sono rimasti nel cuore. Tutti hanno qualcosa da insegnare.

4) Quale pensa che sia il ruolo di un editor oggi? Crede che debba influenzare le scelte dell’autore fin dal concepimento dell’opera?

Influenzare no, supportare e consigliare sì. L’editor deve avere il massimo rispetto per l’opera, l’idea e lo stile dell’autore, senza imporre le proprie idee soggettive o apportare modifiche che alterino la struttura e lo spirito del testo. L’editor è una guida, il cui compito è quello di aiutare a perfezionare un testo facendo sì che possa esprimere il suo messaggio, il suo potenziale e il suo carattere nel miglior modo possibile.  

5) A chi si ispira nel suo lavoro sui testi, ha un modello di riferimento? È cambiato nel corso del tempo?
Non ho un modello di riferimento, ho collaborato con varie editrice e sviluppato una mia linea editoriale, un mio personale approccio ai manoscritti e con l’esperienza ho imparato a trattare con gli autori e le loro opere. Col tempo sono diventata sempre più perfezionista, mi piace curare ogni dettaglio e soprattutto do molta importanza alla soddisfazione dello scrittore. Quando il libro torna nelle sue mani deve trovarsi davanti un’opera che sente ancora più sua, soltanto più bella. Deve sentire che il suo editor ha colto perfettamente l’anima del suo lavoro e non ha fatto altro che valorizzarla.

6) Qual è la parte più difficile del suo lavoro? E la più frustrante?

La parte più difficile è la stabilità economica e la più frustrante è il guadagno. L’editoria è un ambiente meraviglioso e quello dell’editor un lavoro dalla grandi soddisfazioni, ma non adeguatamente retribuito e riconosciuto nell’Italia di oggi.


7) Quali autori del passato ha amato? Quali pensa che oggi incontrerebbero difficoltà a essere pubblicati, e perché?

Non ho autori del passato che preferisco in particolar modo, ho amato tutto ciò che ho letto nel tempo. Credo che la difficoltà più grande a oggi sia per le poesie, un genere prezioso ma pressoché abbandonato.

8) In che modo è cambiato il modo di leggere? Secondo lei cosa cercano oggi i lettori in un libro?

Non credo sia cambiato il modo di leggere, lo è il tempo cui ci si può dedicare e di conseguenza lo spazio che dovrebbe essere rivolto alla riflessione e alla introiezione del messaggio che ogni libro porta con sé. Penso che i lettori siano eterogenei e cerchino nei libri cose diverse: una via di fuga dai propri pensieri, un momento di divertimento, un’emozione, un po’ di compagnia, la risoluzione dei propri dilemmi, una risposta alle domande che ogni giorno si pongono in un dato momento della vita.

9) Come le è venuta l’idea della piattaforma e perché? (Domanda solo per piattaforme di auto pubblicazione)

Ho creato una pagina Facebook e Instagram a scopo pubblicitario, e questo mi ha permesso di farmi conoscere sia dalle editrici che dai privati. Alcuni autori della prima casa editrice con cui ho lavorato mi hanno ricontattata tramite social per chiedermi di correggere i nuovi romanzi, così come ho avuto il piacere di entrare in contatto con esordienti che mi hanno affidato i propri manoscritti grazie al passaparola.



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