Ciao amici del web,
oggi vi presentiamo una delle madrine de I CREA I LIBRI, una scrittrice talentuosa e colma di idee!
Ecco a voi la sua intervista:
1. Perché ha cominciato a scrivere?
Mi è sempre piaciuto scrivere fin da piccola. Tenevo diari di tutto quello che mi succedeva per non perdere la memoria del tempo che passava. Crescendo ho iniziato a scrivere poesie, racconti e poi sono arrivata ai romanzi finché non ho deciso di pubblicare, mettendomi in gioco. C’è un’immagine nella sua memoria che ricollega al momento in cui ha deciso di voler diventare scrittrice? Se chiudo gli occhi mi torna in mente quando da poco più che adolescente, ho ritrovato i miei diari e sfogliandoli ho deciso che mettere i miei pensieri su carta mi piaceva così tanto da voler provare a scrivere delle storie intere.
2. Ci racconti il suo rapporto con la scrittura e com’è cambiato nel tempo. Cosa significa scrivere oggi, e cosa significava agli inizi? Cos’è rimasto, cos’ha perduto, e cos’ha guadagnato?
Una volta scrivere era solamente un modo spensierato di passare il tempo poi ha iniziato a far parte di me e adesso è un modo per evadere dalla routine di tutti i giorni e potermi perdere in un mondo tutto mio fatto dei miei personaggi e delle mie storie. È rimasta sicuramente la voglia di lasciarmi trasportare dalle emozioni mentre credo di aver perso la spensieratezza e la leggerezza con cui mi buttavo a capofitto nella scrittura i primi tempi. Ho guadagnato sicuramente un mondo intero di nuove amicizie, colleghe, persone con cui condivido questa passione.
3. Qual è il suo pubblico ideale? A che lettore pensa quando scrive?
I miei romanzi sono rivolti soprattutto ad un pubblico femminile che va dall'adolescenza fino alla vecchiaia, senza limite di tempo.
4. Che relazione c’è tra la scrittura e la società, con le sue influenze politiche e culturali?
E come convivono questi aspetti nella sua produzione letteraria?
Sicuramente tutto quello che ci circonda influenza i miei scritti; molto poco la politica in quanto non è mai inserita nel mio genere di scrittura ma la cultura e tutti i cambiamenti che ne derivano sicuramente. Cerco comunque di rapportarmi a tutti i cambiamenti del nostro tempo senza mai andare troppo a fondo in temi che non rappresentano il mio stile letterario.
5. In che misura gli incontri (con altri scrittori, poeti, intellettuali) hanno influito nella sua poetica/scrittura? Ci parli anche delle fiere, per cortesia.
Adoro partecipare alle fiere con i colleghi perché ti rendi conto che c’è sempre da imparare, sia dal collega che dal lettore stesso. Trovo meraviglioso poter chiacchierare con i lettori dal vivo perché ti trasmettono quello che una semplice recensione non ti trasmette. Incontrarsi e confrontarsi con i colleghi lo trovo sempre un buon metodo di crescita professionale e personale.
6. Quali autori l’hanno formata maggiormente e com’è arrivato a loro?
La mia devozione letteraria va a due pilastri della letteratura: William Shakespeare e Jane Austen. Ho studiato la loro storia e i loro scritti a scuola e me ne sono perdutamente innamorata, così ho deciso di approfondire la loro conoscenza. Mi rendo conto sempre più spesso che nel mio modo di scrivere ci sia molto della loro “eredità”.
7. Che rapporto ha con il mondo letterario? Esiste ancora un luogo ideale di incontro/scontro tra autori?
Diciamo che purtroppo è molto piccolo l’angolo che sono riuscita a crearmi in cui posso rapportarmi e collaborare con i colleghi perché mi rendo conto che la maggior parte della gente è più dedita a screditare che imparare dalla condivisione. Sono pochi i soggetti che si mettono in gioco, accettano le critiche costruttive e condividono in modo da poter crescere.
8. In che stato si trova la letteratura italiana oggi? Vede delle mancanze rispetto al passato, trova che ci siano delle fioriture interessanti?
Purtroppo, la letteratura italiana potrebbe trovarsi in uno stato migliore se ci fosse davvero una meritocrazia dietro tutta l’organizzazione. Mi rendo conto sempre più spesso che vengono portati avanti lavori di gente che ha le conoscenze giuste e che invece gli scritti di persone che meritano davvero, vengono ignorati perché magari non hanno i mezzi per mettersi nella giusta luce. Questa cosa mi riempie di tristezza perché conosco molte persone che sarebbero davvero meritevoli di essere nei primi posti delle classifiche invece marciscono nell'ombra
.
9. E per finire, un gioco: se potesse scegliere solo tre libri da consigliare, quali sarebbero?
Primo fra tutti quello che io amo in assoluto è “Orgoglio e pregiudizio”, poi “Il piccolo principe” e infine tutta la serie di “Harry Potter”.
10. Ci lasci i suoi contatti per favore.
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