
Ho iniziato a scrivere perché avevo voglia di raccontare e raccontarmi. Avevo la necessità di mettere per scritto tutto ciò che mi passava per la mente, prima di impazzire! Ho scoperto di voler essere una scrittrice alle elementari, perché quando la mia maestra ci dava da svolgere un pensierino io buttavo giù sempre più pagine di quelle richieste. Ho avuto però il coraggio di pubblicare qualcosa di mio solo nel 2017.
2. Ci racconti il suo rapporto con la scrittura e com’è cambiato nel tempo. Cosa significa scrivere oggi, e cosa significava agli inizi? Cos’è rimasto, cos’ha perduto, e cos’ha guadagnato?
La scrittura è stata (e sempre sarà) per me sempre un modo per fuggire dalla realtà, qualcosa che riusciva a calmarmi anche quando era impossibile. È rimasta la voglia di dire qualcosa, ho perduto qualcuno che credevo felice dei miei successi e che invece, evidentemente non lo era, ho guadagnato più sicurezza in me.
3. Qual è il suo pubblico ideale? A che lettore pensa quando scrive?
Il mio pubblico ideale è quello che ha voglia di leggere una bella storia d’amore e, fondamentalmente, penso a ciò che mi piacerebbe leggere quando scrivo. Se non piace a me, difficilmente arriva fra le mani di qualcun altro.

La realtà, la società in ogni sua sfumatura rientra in ogni mio romanzo. Mi piace raccontare cose che ho vissuto o visto coi miei occhi, cerco sempre la realisticità. La politica? No, nei miei romanzi non la troverete mai, se ne parla già troppo! Leggere deve essere uno svago, qualcosa che ci distacchi dalla realtà e non qualcosa che ci tenga coi piedi per terra.
5. In che misura gli incontri (con altri scrittori, poeti, intellettuali) hanno influito nella sua poetica/scrittura? Ci parli anche delle fiere, per cortesia.

6. Quali autori l’hanno formata maggiormente e com’è arrivato a loro?
Non lo so con precisione, perché leggo moltissimo, cosa che credo ogni autore dovrebbe fare, perché leggendo gli altri si impara sempre qualcosa. Le mie colleghe italiane, come anche le controparti maschili, mi hanno insegnato moltissimo. I social prima, e poi le fiere, sono stati i momenti di aggregazione tramite i quali sono arrivata a loro.
7. Che rapporto ha con il mondo letterario? Esiste ancora un luogo ideale di incontro/scontro tra autori?

8. In che stato si trova la letteratura italiana oggi? Vede delle mancanze rispetto al passato, trova che ci siano delle fioriture interessanti?

9. E per finire, un gioco: se potesse scegliere solo tre libri da consigliare, quali sarebbero?
Non mi sento di fare tre titoli, ma solo di dire: LEGGETE ITALIANO.
10. Ci lasci i suoi contatti per favore.
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